Dal mazzo dei tarocchi del clubbing anche quest'anno sono uscite le tre carte magiche: il Fiume, il Technics, il Barman.
Banchina a sinistra con l’Angelo alle spalle. Si parte dall’aperitivo e ci sono live e dj set tutte le sere. Andateci in bici: eviterete il traffico e rassoderete le cosce.
Il Fico non ci abbandona manco ad agosto ed è pronto a ri-fornirci di drink da scolare beatamente all'aria aperta dietro Piazza Navona.
Tavolini sull'isola pedonale, viavai costante di gente, grandi chiacchiere e spizzate. Il cocktail della casa è il drink dell'estate, senza se e senza ma.
Classico e sempreverde aperitivo dell'estate romana tra i tavolini rossi e i muretti del piazzale. Buffet abbondante, buoni drink, strategico per acchiappi internazionali.
Risorsa delle bevute de noantri, soprattutto d'estate, quando la frescura del giardino su via Garibaldi diventa gradita e goduriosa. Riprendetevi dalla scalata per arrivare al bancone con un mojito.
Cocktail all’aria aperta, birre, birrette, “cioè, ma te rendi conto?!”. Crisi post-adolescenziali, trentenni ingrifati, pazzi e sperduti. Nelle ore tarde ripiegare sul sempreverde Pistola.
Estate a Monti: l'aria è calda, le persone affollano la piazza e, ancora di più, i tavoli della Bottega. Per guadagnare il pergolato si fanno carte false.
Un nugolo di gente davanti a una porticina. Che cosa c’è? Cosa si beve? Perché si beve, vero? Sì, e anche di gusto: birre artigianali, di quelle che arrivi a due litri senza neanche farci caso.
Chioschetto di quartiere sempre gremito alle spalle della zona verde dell'Aniene. Solidarietà roots contro i palinsesti generalisti.
Sotto il pergolato del Salotto si sta bene, d'inverno come, soprattutto, d'estate. Poca folla e ottimi drink. Risorsa per scampare ai sampietrini in ebollizione.
Cocktail ineccepibili - venti euro l'uno - da gustare nel giardino dell'hotel. Fauna politico-vipparola.
Locale storico di Campo dove trovare vini per tutte le tasche. Carta da giocarsi dall'aperitivo fino alle invasioni barbariche in piazza in notturna.
Esperienza "totale". Il ristorante con specialità italiane, l'osteria romana col menu che cambia a seconda della spesa al mercato, la pizzeria napoletana, l'enoteca e la formaggeria.
Pesce a volontà in due salse: fritto o alla piastra. Cartocci di moscardini, gamberetti e calamari, bruschette di telline, hamburger di tonno, crostacei e quant'altro.
Qui non t'abbandonano mai. A pranzo e a cena, d'estate come d'inverno. Piatti mediamente buoni e bel dehors trasteverino.
Ristorante vegetariano dove sfamarsi e riprendersi da barbecue e fritture miste. Comodo il giardino esterno.
Vecchio casale dell'agro romano riadattato a bistrot con prodotti biologici. Molto buoni gli antipasti di salumi e formaggi e i primi.
Il vicolo lo riconosci subito: c’è un insegna con la scritta "Franco" a forma di pesce (miracolo grafico degli anni 70). Non chiedete il menu, "famo tutto noi". Pesce ad libitum.
Barocco romano, tra arredo in legno e una miriade di foto d'epoca appese alle pareti. Cucina tradizionale ottima, ma non per tutte le tasche.
Pasto all'aria aperta in una delle piazze più belle del centro, tra Palazzo Spada e la chiesa di Santa Maria, appartenente alla congrega dei macellai romani. Qualità e prezzo nella norma.
Cucina romana abbondante e a buon prezzo. Atmosfera scaciatissima, tavoli anche all'esterno. L'arrosticinaro hip-hop che alza i bassi mentre gira la carne vince su tutti.
Pranzetti, aperitivi, cene. Cheescake e caffè di ripiglio la mattina, birre distensive la sera. Summer on a solitary Pigneto.
Cucina a vista sull'isola pedonale e veranda esterna che salva la vita. Si mangia bene, si spende il giusto, si fa l'aperitivo.
Il dance floor lungo il fiume è chiuso da due file di alberi e da un ponte ferroviario su cui transita all'alba il treno che segna la chiusura delle danze e il momento di massimo fomento del pubblico.
Struttura circolare bianca più che mai tra piscine, campi da tennis e l'Olimpico. Super guapparia.
House facile e pop da rimorchio con meteore commerciali internazionali che passano di tanto in tanto. Occhio agli inseguimenti a fine serata.
Villa confiscata alla mala romana e data in dono al jazz. Un auditorium, una sala prove, una biblioteca e un ristorante, e il parco attiguo dove per tutta l'estate si svolgono concerti.
Dimensione cassa lungo il Tevere dal martedì al sabato. Lavarsi, ripulirsi, riabilitarsi.
È uno tra i pochi club di Ostia dove è possibile trovare buona musica (consultate prima il programma) e fauna affabile. La zona bar al chiuso è in stiva style, mentre all'esterno c'è la zona piscina.
Concerti di musica classica ogni sera con i ruderi romani a a fare da cornice. Per completare il quadro andateci in carrozza o a cavallo.
Concerti, toro meccanico, punching ball, birra e dj set ogni sera a pochi metri dall'ingresso del Verano. Voglia di “Thriller”.
Luogo di culto avveniristico progettato dallo studio Nemesis.
Un gesto quasi californiano di Richard Meier sul lungo Tevere, apprezzato dagli skater del centro.
Imparare per differenza: qui c'è tutto quello che un architetto non dovrebbe fare. In compenso c'è l'aria condizionata.
Chiamato “Colosseo quadrato” o “groviera”, è il simbolo metafisico di un incubo politico bislacco.
Modello di razionalismo romano dalla rigorosa composizione geometrica. Da immortalare.
Tre vele bianche di Meier pensate meno frettolosamente dell’Ara Pacis. Una rosa nel deserto.
Le canne dell’organo sono una scala verso il cielo. Arredi in legno di Mario Ceroli.
Un architetto, una designer e grandi artisti contemporanei: una nuova chance per un intero rione.
Estetica fisica dal 1932. Alle pendici di Monte Mario, 59 statue in marmo bianco di Carrara.
Un dedalo di vie, un caleidoscopio di architetture residenziali per atleti e romani.
Passeggiata silenziosa e meditativa tra la frescura degli alberi testaccini e le tombre di John Keats, Percy Bysshe Shelley, Carlo Emilio Gadda, August von Goethe e Antonio Gramsci.
Una perla tra le gallerie romane. Custodisce opere sublimi di Bernini, Caravaggio, Tiziano e Canova, tra cui l’effigie di quella gran cortigiana di Paolina Borghese.
Il “Riposo durante la fuga in Egitto” di Caravaggio e tutta la ricca dote di dipinti ottenuta da Camillo Pamphilj quando abbandonò la porpora per la patata.
Un’antica proprietà degli Sforza e dei Barberini. Vanta interventi di Bernini e Borromini e opere di El Greco, Tintoretto e Raffaello.
Il cardinale Neri Maria Corsini sistemò qui la sua collezione: Rubens, Caravaggio, Gentileschi,Van Dyck, Tiziano, Rembrandt.
Alle spalle di Villa Borghese, ospita opere che vanno dall’impressionismo all’espressionismo, dai futuristi ai metafisici. Buon brunch nell'adiacente Caffè delle Arti.
Tra classicismo e barocco. Da ammirare la facciata, che unisce linee rette e opulenza decorativa, e il magistrale colonnato trompe l’oeil di Borromini.
Un'esposizione permanente dedicata al contemporaneo italiano del dopoguerra e temporanee d'attualità negli ex stabilimenti della Peroni. Da visitare anche la nuova ala di Odile Decq.
Mostre d'arte e di architettura contemporanea nel continuum di cemento dell'archistar Zaha Hadid. Aperitivi all'aperto nel bar antistante il museo ad allietare il tutto.
Munitevi di cappellino con ventilatore per evitare lo svenimento in coda. Tappe obbligate: Museo Egizio, Pinacoteca Vaticana, collezione moderna religiosa, stanze di Raffaello e Cappella Sistina.
Qui trovate i resti perfettamente conservati dell'antica città portuale di epoca imperiale. Anfiteatri, strade lastricate e pini marittimi.
Riserva naturale a Roma nord: sugheri, lecci, orbetti e salamandrine dagli occhiali (Ray-Ban).
Sul lastricato segnato dai carri, i pastori portano le capre a brucare l'erba tra le case dei vip.
Via Appia Nuova diventa un campagna sterminata: casali, cataste di legna e cani da caccia.
Area verde fluviale. Da visitare il Pratone delle Valli e il comprensorio della Cervelletta.
Trovate refrigerio adagiandovi all'ombra di qualche albero perché immergendovi nel laghetto potreste non uscirne vivi.
Pischelli vari, rollerblader e comunità etniche assortite si godono il verde con vista Piazza del Popolo.
Semisconosciuta, silenziosa, stupenda. Per first date estivi a effetto e meditazioni post-sbornia.
Barocco idraulico inusitato tra fontane, ninfei, piscine e piante ornamentali. Quando si dice fare le cose in grande.
Un gigantesco spicchio di luna verde sulla Casilina, rubato agli sfasciacarrozze.
Prati sterminati e partitoni di calcio a 30. Padrone di casa le nutrie del laghetto artificiale.
Piscina open air atta al nuoto libero. Molta attività fisica, poco tempo per fare gli splendidi e mostrare il fisicaccio. Sabato e domenica si chiude per pranzo.
I ragazzetti del Tuscolano stanno impettiti a bordo vasca refrigerandosi con l”Acqua santa de Roma”.
Piscina olimpionica con trampolino a K. Nella realizzazione c'è lo zampino di Lapadula e Nervi.
Grande classico della natazione urbana estiva. Dal tardo pomeriggio scatta l'aperitivo a bordo vasca con dj set.
Piscina esterna sull'ultimo piano dell'hotel con vista binario 13. Inclusi nel prezzo (€ 45-55) servizi di wellness vari ed eventuali.
Piscina con lettini vista lucchetti, pranzo, aperitivo e cena. Costumi tesi in zona Nord.
Nel mezzo, il Tevere, le pantegane e gli sbarramenti dei barboni sotto i ponti.
Anemone, Bertolaso e gli amici degli amici della cricca. I massaggi (e le massaggiatrici) migliori di Roma.
